(fonte: Piano Strutturale del Comune di Vecchiano – Relazione Quadro conoscitivo
A.A. Arch. G. Maffei Cardellini, Arch. A. Montemagni, Arch. D. Pecchioli)
Le aree collinari sono invece caratterizzate da colture arboree specializzate Gli oliveti, talvolta coltivati a boschetto si inerpicano partendo dalle aree di pianura, in particolare da Avane e Filettole, e si distinguono per la disposizione regolare, per le chiome scure e rotondeggianti e gli impianti, anche recenti, conservando le tipologie tradizionali. I vigneti si trovano più raramente specializzati o ancora intercalati da sostegni vivi, e si distinguono in base alla regolare disposizione in filari.
Formano un tipico disegno, con trama costituita dall’ alternarsi di strisce coltivate parallele ordinate secondo filari, che segnano anche l’andamento altimetrico del terreno.
I muri in pietra si trovano prevalentemente nei versanti con pendenze più sviluppate, mentre nella pendenze più dolci si trovano soprattutto i ciglioni erbosi. Questi, in genere nel monte di Filettole, più difficili da mantenere essendo soggetti a smottamenti, sono un elemento di salvaguardia del territorio, che devono essere preservati per limitare la discesa violenta delle acque.
I muri a retta di contenimento dei terrazzi sono di solito realizzati con scaglie di pietra locale, sassi e ciottoli, disposti ad opera incerta con muratura a secco o leggermente interrata.
Nei punti di maggiore difficoltà per la coltivazione, in particolare nel monte di Vecchiano, si trovano numerose e tipiche sistemazioni degli olivi a lunetta, per cui ogni singola pianta vegeta in una specie di aiuola circolare ricavata e sostenuta dal muro in pietra.
In detta zona, sono inoltre da evidenziare le forti trasformazioni dovute allo sfruttamento intensivo dell’attività estrattiva, che hanno segnato i profili collinari, determinandone grave degrado geofisico.
Le Aree Boscate
Il bosco segna un limite dell’intorno agrario dei nuclei abitati, nel monte di Filettole, oppure quello dei tessuti agrari delle terrazzette a coltura specializzata. Rappresenta una struttura paesaggistica ancora importante nonostante la notevole diminuzione rispetto alla documentazione storica, con la trasformazione in gariga per l’intenso pascolamento soprattutto delle parti più pianeggianti delle vette e i danni prodotti dagli incendi e dalle attività estrattive.
Nei versanti rivolti verso mezzogiorno, che in parte rappresentano lo sfondo paesaggistico del parco di Migliarino San Rossore, i boschi sono costituiti da leccete con corbezzoli, filliree, con alcuni elementi di pino marittimo. Nelle parti rivolte più verso nord e comunque più fresche si tovano gruppi di roverella, con rovere, ornielli, aceri, ligustri, e ancora si rintracciano esemplari di castagno, testimonianza della presenza di una cultura agro-silvopastorale evidenziata nei documenti storici.
I crinali con gli affioramenti rocciosi e gli speroni rappresentano elementi strutturali e caratteristici del territorio. Sono un riferimento paesaggistico diretto per la pianura costiera e per quella interna.
Pur essendo monti che raggiungono quote modeste, per esempio il monte di Vecchiano 204 metri, la natura calcarea favorisce la ripidità dei versanti e produce un’immagine rupestre, accentuata dall’affioramento degli strati rocciosi allineati a 45°. Soprattutto nelle aree degli affioramenti dei calcari stratificati sono stati realizzati i muri a secco per trattenere la terra rossa, residuo della dissoluzione degli strati calcarei e marnosi, su cui sono stati impiantati gli olivi. Quando i muretti seguono gli allineamenti degli strati rocciosi, si forma un paesaggio particolare nel quale si distinguono con difficoltà gli elementi naturali da quelli costruiti.
Significativo della natura geologica del monte è il patrimonio delle grotte, anche di interesse paleoetnologico: Spacco delle Monete, Grotte dell’Inferno, Grotta della Scaletta, Grotta del Borghetto, e delle doline.
Ampie zone sono dei monti state distrutte dalle attività estrattive e oggi i fronti di cava rappresentano aree di degrado geofisico con pericoli di crollo, per i quali sono necessari interventi di recupero.