Vecchiano – E' iniziata nei giorni scorsi la collaborazione a titolo volontario dei migranti ospitati dal Comune di Vecchiano, con riferimento ad attività svolte sull'arenile locale, come previsto dal progetto elaborato in collaborazione con la PAIM Cooperativa Sociale. Ricordiamo che il progetto fa parte di un'apposita Convenzione finalizzata all'inserimento sociale dei migranti, che è stata stipulata lo scorso 5 agosto tra il Comune di Vecchiano, la stessa Cooperativa Paim ed i Circoli presenti sul territorio, tra cui l'Arci “Casa del Popolo” di Migliarino, il Circolo Arci La Vasca Azzurra di Nodica, il Circolo Arci Benessere di Avane ,il Circolo Arci di Vecchiano ed il Circolo Arci Bartalini di Filettole. Il progetto è finalizzato a promuovere il processo di accoglienza ed integrazione in favore dei migranti inseriti nelle strutture presenti sul territorio comunale, valorizzando i rapporti sociali tra i destinatari del progetto e la comunità locale, nonché capacità e attitudini individuali. “Nei giorni scorsi, è iniziata l'attività dei migranti a Marina di Vecchiano, sulla Via del Balipedio: queste persone si occupano, nello specifico, di rimuovere la sabbia e la sporcizia dai vialetti di accesso al mare, in alternanza al servizio svolto in appalto. Nei prossimi giorni è prevista inoltre da parte dei migranti la pulizia manuale di Bocca di Serchio”, afferma il Sindaco Massimiliano Angori. “Grazie a questa Convenzione, i migranti ospitati sul nostro territorio, che tutto il Consiglio Comunale ha incontrato nel mese di luglio, diventano soggetti attivi ed indispensabili per la cura dei nostri beni comuni”, “L'attività di volontariato non si configura in alcun modo come sostitutiva delle normali attività di lavoro strutturato e retribuito, bensì come un apporto del tutto volontario di cui beneficerà l'intera nostra collettività”, aggiunge l'Assessora alle Politiche del Volontariato, Mina Canarini. “E' bene sottolineare che la promozione dei diritti di cittadinanza e dell’inclusione sociale dei cittadini stranieri e di tutti coloro che si trovano a vivere condizioni di marginalità o di esclusione rappresenta un valore guida per le politiche nazionali, dell'Amministrazione Regionale, dell'Amministrazione Comunale e degli Enti Locali del territorio toscano da realizzarsi attraverso il contributo e la collaborazione di tutti i soggetti istituzionali, del mondo del lavoro e del Terzo settore presenti sul territorio”. “Attraverso lo sviluppo di adeguati processi di integrazione, è possibile favorire la crescita della coesione sociale e contribuire alla prevenzione e al superamento delle cause dei conflitti e, quindi, al miglioramento generale della convivenza sociale”, conclude l'Assessora Canarini.