Foto per csVecchiano – Rosso, nero e fucsia, questi i tre colori che il 14 febbraio alle ore 15 hanno hanno dato vita ad una partecipatissima coreografia in Piazza Pasolini a Vecchiano, diventata per la prima volta palcoscenico dell’evento internazionale One Billion Rising.

“Nel giorno di San Valentino – commenta il Sindaco di Vecchiano Massimiliano Angori – il Comune di Vecchiano ha voluto celebrare pubblicamente l’amore libero dalle catene, aderendo alla campagna internazionale contro la violenza sulle donne e sulle bambine. Come dice infatti Eve Ensler, drammaturga ed attivista femminista che ha ideato questa campagna, “Non c’è rivoluzione senza solidarietà”. E solidarietà è stata appunto la parola d’ordine del One Billion Rising 2017: solidarietà contro lo sfruttamento delle donne, solidarietà contro il razzismo e contro il sessismo ancora presenti in tutto il mondo. Quello del flash mob è un atto simbolico, è vero, ma il cambiamento deve partire anche dall’educazione e dalla sensibilizzazione delle coscienze. E' stato quindi importante lanciare, attraverso l’energia della danza, un messaggio chiaro ed unanime di rifiuto di ogni forma di violenza ed abuso”.

“Miliardi di persone in tutto il mondo – prosegue l’Assessora alle Pari Opportunità Lara Biondi – si sono riunite nello stesso giorno nelle piazze per ballare sulle note della canzone “Break the chain”. Vecchiano non poteva certo mancare a questa rivoluzione globale a passi di danza. Così, grazie alla preziosa collaborazione delle due scuole di danza del territorio, Centro Studi Danza Più e Petite Danseuse, che si sono offerte di insegnare alla cittadinanza la coreografia, abbiamo organizzato questo evento di massa per esprimere la nostra solidarietà verso tutte quelle donne e quelle bambine imprigionate da catene invisibili: le catene del silenzio e della paura che noi vogliamo contribuire a spezzare per mettere la parola fine a stupri, incesti e abusi”.

“Il ballo di qualche minuto – conclude l’Assessora alla Partecipazione Mina Canarini – ha una forte valenza, perché il ballo di qualche minuto, in contemporanea in tante città, è un megafono che amplifica i gesti e che trasforma i movimenti in una denuncia sociale importante. Perché ballando si sprigiona tutta quella energia positiva che ogni donna possiede e che ha il diritto di poter tirare fuori liberamente, senza l’ombra dell’oppressione”.

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