Vecchiano- Un progetto giunto al terzo anno di vita per il Comune di Vecchiano, portato avanti anche nell’anno scolastico da poco conclusosi, e che conferma una positiva tendenza. “Mangia giusto, dona con gusto” è un'iniziativa nata grazie alla collaborazione tra il Comune di Vecchiano e la Consulta del Volontariato, in particolare la Pubblica Assistenza di Migliarino, il Circolo ARCI di Migliarino, la Caritas e le Dame di Carità, assieme alla ditta CIR Food Eudania che eroga i pasti nelle mense scolastiche, e con l’accordo dell’istituzione scolastica. Lo scopo del progetto è quello della riduzione degli sprechi di cibo ed il consumo consapevole. “Questa iniziativa mette positivamente assieme diversi soggetti, dal mondo della Scuola alla CIR Food che fornisce i pasti nelle mense scolastiche, dall’Amministrazione Comunale al vasto e generoso gruppo delle realtà locali del volontariato, il tutto autorizzato dall’ASL 5 e reso possibile nel quadro della Legge n. 155/2003”, spiega il Sindaco Massimiliano Angori. “Il progetto è stato elaborato dalla precedente legislatura e la nostra Amministrazione intende svilupparlo anche per gli anni avvenire”, aggiunge il primo cittadino. “Così, i pasti avanzati, e mi preme precisare che si tratta di alimenti cucinati e prodotti professionalmente, integri e del tutto sicuri, sono raccolti e distribuiti grazie al fondamentale lavoro di diverse associazioni di volontariato locali”, afferma l'Assessore alle Politiche Scolastiche e Sociali Loreno Del Zoppo. “Una sinergia composita che ci rende particolarmente orgogliosi poiché è il segno di un senso di solidarietà diffusa e ben radicata nel nostro territorio: in un anno sono stati distribuiti circa 400 pasti a chi ne ha bisogno”. “Il Progetto “Mangia giusto, dona con gusto” ha l’ambizioso fine di ridurre al minimo gli sprechi di cibo delle mense scolastiche, donando le eccedenze ai più bisognosi”, aggiunge l'Assessore Del Zoppo. “Si tratta di un’iniziativa con diverse ricadute positive: gli alunni delle scuole divengono consapevoli che il cibo “avanzato” non viene buttato via, ma deve essere conservato e distribuito a chi ne ha bisogno, a maggior ragione in un momento come l’attuale, dove sono molte le famiglie in difficoltà a causa della crisi economica. Siamo di fronte, dunque, ad un progetto che, da una parte, è pura educazione alimentare per i ragazzi e, dall'altra, rappresenta un'azione concreta di aiuto per tutti coloro che si trovano in forti situazioni di indigenza”.