bandiera-tricolore-italiana-1000x571Vecchiano – "Come ogni anno – afferma il Sindaco Giancarlo Lunardi – commemoriamo l'anniversario della fine del primo conflitto mondiale e celebriamo la giornata dedicata all'Unità d'Italia e alle Forze Armate. Il Comune di Vecchiano ricorderà tutti quegli italiani, uomini e donne, che hanno perso la propria vita per la patria, per la libertà e per costruire un futuro di pace.
L'appuntamento è per domenica 9 novembre, con due distinti momenti celebrativi ai quali tutta la cittadinanza è invitata a partecipare: il primo, alle ore 12.00, presso il Monumento ai Caduti accanto al Palazzo Comunale in via Barsuglia, con la consueta deposizione delle corone d'alloro e la benedizione del parroco. Il secondo, invece, sarà alle 21.15 al Cinema Teatro Olimpia, dove la Filarmonica Senofonte Prato, guidata dal Maestro Cristian Pepe, si esibirà in un concerto.

Due iniziative – prosegue il primo cittadino – per rievocare la storica battaglia di Vittorio Veneto che pose fine alla prima di due grandi guerre che l'Italia ha affrontato e che hanno lasciato il segno non solo nei nostri ricordi, ma anche nella legge fondamentale della Repubblica Italiana, la nostra Costituzione, la quale all'art. 11 recita che L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Il momento che stiamo vivendo è certamente il più difficile del dopo guerra, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista politico-sociale. Da una parte molte famiglie italiane non hanno più i mezzi per arrivare alla fine del mese e le istituzioni devono quindi impegnarsi concretamente per garantire loro un'esistenza dignitosa perché a rischio ci sono la coesione sociale e alcuni principi che costituiscono l'Unità Nazionale stessa, come il diritto al lavoro. Dall'altro viviamo in un contesto mondiale in cui essere cittadini italiani significa fare i conti con l'emigrazione, la collaborazione, la solidarietà e il rispetto reciproco. A maggior ragione, quindi, celebrare oggi il IV novembre assume un significato ancora più importante perché, come 96 anni fa è stato necessario unire il paese dilaniato dalla guerra, adesso dobbiamo impegnarci a superare gli egoistici individualismi e a costruire una società in cui, accanto al miglioramento delle condizioni di vita delle nostre famiglie, avvengano in maniera pacifica anche l'integrazione e l'accoglienza senza emarginazione, senza discriminazione di razza, sesso e colore della pelle. Il mio invito a partecipare domenica va dunque a tutta la comunità, in particolare ai giovani, nonché adulti di domani, che tra pochi anni avranno la responsabilità di guidare il nostro paese, affinché possiamo condividere insieme l'orgoglio delle nostre radici e della nostra storia e rinnovare i valori e i fondamenti ideali che hanno costituito l'Italia".

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