Le partecipanti alla I edizione - 2010

Chiara I edizione

Tema I edizione Il valore silenzioso: dar voce alla solidarietà invisibile

VINCITRICI I EDIZIONE - 2010

1° premio: Moretti Monica con Mariuccia, una vita tra i matti

Il servizio racconta, attraverso la crescita personale di Mariuccia Giacomini, prima infermiera e poi presidente-volontaria in una cooperativa per il reinserimento lavorativo dei "matti", come è cambiato, in Italia, l'approccio alla malattia mentale. Sola, con una figlia da mantenere, senza alcuna specializzazione, Mariuccia trova lavoro come infermiera al manicomio di Trieste dove, all'inizio degli anni Settanta, arriverà Franco Basaglia. La rivoluzione basagliana si ripercuoterà sulla vita lavorativa e personale di Mariuccia, cambiandola radicalmente. Da circa dieci anni Mariuccia è in pensione, ma il suo impegno a favore della malattia mentale continua.

2° premio: Luperini Ilaria e Olga Brucciani con Box Pop - Equilibrio sulle corde
Un breve percorso visivo all'interno della palestra di boxe "G.Galilei" con sede nel quartiere di edilizia economica popolare di Pisa (CEP). Il fine del documentario è quello di far conoscere una realtà accessibile a tutti, in quanto gratuita, la cui funzione non è esclusivamente l'insegnamento di uno sport ma soprattutto quella di offrire alle giovani generazioni un'alternativa alla strada e un'occasione di integrazione sociale per i numerosi migranti. Un luogo, quello della palestra, dove convivono storie di vita diverse. Dove l'incontro, prima ancora che sul ring, è un incontro culturale.

3° premio: Chiara Tarfano e Francesca Di Palma con Insalata Russa
Associazione badanti Nadiya si occupa del sostegno delle donne migranti gestita da donne migranti volontarie prevalentemente ucraine e russe. L'associazione gestisce la casa d'accoglienza e ospita donne malate e in difficoltà di vario genere di qualsiasi nazionalità.

 

LE ALTRE PARTECIPANTI ALLA I EDIZIONE - 2010

Lucrezia Argentiero (con la collaborazione di Isa Grassano)

ALI DI DONNE. Il documentario si sofferma sulla piccola fabbrica/laboratorio, in Kerala (India) tutta al femminile, per la produzione di quaderni (interamente fatti a mano) che aiuta un gruppo di donne (circa una ventina) a svolgere un lavoro giornaliero e redditizio. Insomma dare alle donne le "ali" per aiutarle a spiccare il volo.

 

Laura Silvia Battaglia (con la collaborazione di Barbara Urbano)

SASSI TRA GLI ULIVI. Il nodo della pace in Medio Oriente nei prossimi mesi si giocherà sulla capitale delle tre religioni monoteiste, Gerusalemme. Una questione vecchia e annosa ma cruciale. Al centro dell'attenzione il quartiere arabo di Gerusalemme Est, Silwan, sul quale gli estremisti israeliani puntano per restituire tutta la città agli ebrei. Espropri, demolizioni, nuovi insediamenti di coloni sono all'ordine del giorno. Obiettivo: la nascita di un grande parco archeologico, "La città di David", sulle fondamenta di quella che fu la prima Gerusalemme. Il documentario di Laura Silvia Battaglia mostra il nodo del contendere attraverso le voce dei protagonisti (abitanti, attivisti, rabbini) e tocca tutti quei luoghi della Palestina dove situazioni come questa hanno creato divisioni insanabili: Hebron, Qalqylia, Betlemme.

Luisa Bertini

LA PIOGGIA CHE VA. Nel servizio viene descritta la fase conclusiva di un percorso d'inserimento socio-occupazionale rivolto a persone senza fissa dimora, avviato 3 anni fa nelle campagne del padovano, a Pontelongo. È stato organizzato e messo in pratica dall'Associazione di volontari Elisabetta d'Ungheria e dalla Caritas di Padova. Iniziato dalla buona volontà e dal trasporto verso il prossimo di un privato, che ha messo a disposizione il suo terreno per permettere a tre senza fissa dimora di essere occupati durante la giornata, si è man a mano trasformato in una "piccola cooperativa agricola". Impresa che ha restituito speranza e fiducia nelle proprie capacità, e un obiettivo nella vita a Daniele, Fabrizio e Antonio, i destinatari del progetto. Grazie ai volontari che li seguono e a questa opportunità, sono tornati ad essere quasi del tutto autonomi. Oltre a prendersi cura della terra, arando, seminando e concimando, vendono gli ortaggi raccolti davanti alle parrocchie di Padova nei giorni del catechismo e la domenica dopo la celebrazione della Messa. Questo ha permesso loro di uscire dall'asilo notturno dove trovavano rifugio e accoglienza, e di prendere in affitto un appartamento dove condividono le loro giornate. Dopo aver perso non solo la casa, ma un ruolo nella società, chi perché non ha avuto il sostegno della famiglia in un periodo difficile, chi perché rimasto senza lavoro, sono tornati a credere in qualcosa. Si svegliano sapendo quale sarà il loro compito. Quello che salta all'occhio immediatamente, parlandoci, è la devozione che hanno nei confronti della terra e dei suoi frutti. La convinzione che li anima. Oltre alla capacità pratica che hanno acquisito, quello che colpisce è la loro conoscenza delle diverse colture, dei cicli naturali di ciascuna, degli insetti che le minacciano. Non parlano volentieri del loro passato e delle difficoltà che li hanno fatti ritrovare senza una casa, ma hanno un grande entusiasmo per il presente e per i loro "mercatini degli ortaggi" che li rendono non solo protagonisti, ma apprezzati, conosciuti e attesi dai frequentatori delle 3 parrocchie dove vendono i prodotti. Tutto questo mi ha convinto a mettere in luce la loro storia, un difficoltoso ritorno alla normalità che è stato possibile solo grazie alla straordinaria attività dei volontari. Ho deciso di aprire il servizio con le parole di Daniele, uno dei 3 ad aver aderito al progetto, perché descrive con gran tenerezza e preoccupazione i danni subiti dagli ortaggi a causa degli acquazzoni dell'ultimo mese. Pioggia che diventa colonna sonora del servizio e metafora del presente dei 3 protagonisti: una pioggia che è passata lasciando cicatrici e che ha riportato il sereno. Per questo ho evitato di inserire il mio testo, lasciando che fosse la sensibilità femminile (in linea con il senso del Premio Baldassari) di una voce come quella di Fiorella Mannoia a sostituirmi in alcuni concetti chiave del pezzo. Ne è venuta fuori una "narrazione cantata".

Assunta Carla De Salvo

VIOLENZA E VIOLENZE. IL SILENZIO DELLE DONNE. come uscirne con "Eva": Donne maltrattate, molestate, violentate, addirittura uccise. È quanto ci offre la cronaca tutti i giorni. Giornali e televisioni non possono non raccontare i tragici epiloghi di storie difficili vissute al limite della normalità che spesso aprono scenari agghiaccianti. Tuttavia giornali e televisioni non sempre riescono a narrare l'impegno di chi si adopera quotidianamente per evitare conclusioni drammatiche. Le realtà che lavorano per arginare il fenomeno della violenza alle donne sono molte anche a Pisa ma poco conosciute. Questo video si propone di presentare l'attività di quanti, uomini e donne, volontari e non, operano per arginare un fenomeno sempre più diffuso ma ancora molto sommerso. Il filmato nasce da una collaborazione di Telegranducato di Toscana, l'emittente di cui sono dipendente, con la provincia di Pisa e i soggetti che partecipano della Rete EVA (Emergenza, Violenza, Abusi). Grazie ad un finanziamento messo a disposizione dal dipartimento Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri, la provincia di Pisa tra febbraio e marzo ha promosso una campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema della Violenza alle donne. L'idea del video si inserisce in questo quadro. Il filmato, a cura di Assunta De Salvo, è stato realizzato e trasmesso da Telegranducato di Toscana tra marzo e maggio 2010. Il video proposto in questo concorso è una sintesi di quel filmato, con l'inserimento di pezzi nuovi dettati dalla necessità di fare riferimento ad alcuni recenti fatti di cronaca.

Antonella De Vito

LA PIAZZA DEI MILLE INCONTRI. I nuovi abitanti, nati altrove, di una storica piazza livornese, raccontano la loro vita e le problematiche legate all'integrazione.

 

Alessandra Paola Ghimenti

MA IL CIELO E' SEMPRE PIU' BLU. questo cortometraggio documentario è stato realizzato dopo aver letto il saggio "Ancora dalla parte delle bambine", di Loredana Lipperini intervistando un campione di alunni delle scuole elementari di Altopascio, indicativamente 5 per ogni fascia d'età. Volevo scoprire con domande semplici che cosa pensassero del ruolo ricoperto dalla donna nella società e nella famiglia e, contemporaneamente, sondare il radicamento degli stereotipi nella società, e di riflesso nei bambini. I bambini sono stati intervistati a coppie, dunque eventuali risposte simili non sono da imputare a un'influenza reciproca. Le domande sono state poste in maniera il più possibile neutrale. Le risposte le lascio commentare a voi. L'intervista si chiude chiedendo ai bambini come si vedranno da grandi. Le bambine sono già investite di grandi responsabilità: saranno belle, saranno brave. I maschi semplicemente "cresciuti", "felici", "giganti". Non credo che questo cortometraggio mostri la solidarietà invisibile, piuttosto il suo contrario. Un'invisibile catena che divide e discrimina, inculcata incosciamente fin dall'infanzia. È per questo che ho deciso di inviarlo. Ritengo che sia molto importante fotografare anche questa realtà. Ritengo che sia vitale analizzare il messaggio che viene trasmesso ai bambini, quello che questa società contemporanea gli fa assimilare nei modi più subdoli, o in quelli più beceri. Ritengo fortemente che sia doveroso mostrare ciò che ho visto, ciò che ho fotografato, perchè s'inneschi una reazione, almeno femminile, e una ribellione solidale e, finalmente, visibile.

 

Elvira Todaro

"FIL DI FERRO" DI MARINA DI PISA. Il video presentato fa parte di una collezione di videoritratti iniziata nel 2001, attualmente l'archivio (format) conserva più di 300 video, della durata massima di 5 minuti ciascuno. La Collezione nasce con l'esigenza di raccontare il quotidiano, conservare la memoria e rendere visibile "personaggi famosi tra la gente, che per una cosa o per un'altra sono importanti per gli altri. Piccoli gesti che cambiano la vita. "Fil di Ferro" di Marina di Pisa fa parte della sezione italiana della collezione: "Interviste italiane". "Fil di Ferro" è il soprannome di un 'personaggio' storico di Marina di Pisa, che faceva lo sfattino, vestito da cow boy, su un 'Apino' con le corna rosse. A Marina era molto amato da persone e animali perchè, oltre al merito di essere una persona autentica e onesta, come si dice "ha fatto del bene" senza accorgersene.

 

Claudia Vanni

L'INCUBO DEL GIOCO. Bombardati quotidianamente da pubblicità che istigano al gioco d'azzardo: immagini rassicuranti, musiche intriganti, dee bendate ammiccanti e perfino giocatori di calcio come compagni di avventura…Insomma uno scenario entusiasmante che attira milioni di persone. Ma questo mondo, che in un primo momento appare come l'accesso al caveau di Paperon de Paperoni, si trasforma ben presto in un tunnel buio e soffocante. Nasce da qui la voglia di sensibilizzare comunità e istituzioni sul tema: ho quindi iniziato a far ricerche, mi sono consultata con psicologi e con l'istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa. Ho poi ottenuto contatti con soggetti dipendenti dal gioco, venendo a conoscenza di gruppi di recupero. Dagli incontri con alcune di queste persone sono emerse realtà inimmaginabili....E allora diamo voce alla solidarietà invisibile!

 

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