Tema III edizione Mi invento il futuro. Storie di giovani oltre la crisi
VINCITRICI III EDIZIONE- 2013
1° premio MARIAELENA ZANOCCO con Krisis. Una scelta di vita
La parola crisi deriva dal greco antico e significa decisione, e quindi scelta. Con il suo cortometraggio ha voluto evidenziare la storia di Erica Boschiero, cantautrice, donna forte e delicata allo stesso tempo. Una storia che dimostra che in questo periodo storico l'imprenditoria femminile artistica puo' essere la via che permette di trasformare la propria passione in lavoro, scegliendo con autenticità, creatività ed entusiasmo chi vogliamo essere.
Motivazione attribuzione 1° premio
La giuria ha deciso di assegnare il primo premio al video “Krisis. Una scelta di vita”, realizzato da Mariaelena Zanocco per il messaggio positivo che lancia la protagonista del filmato, Erica Boschiero, giovane cantautrice che, nel corso dell'intervista, afferma che “nella crisi ci sono più possibilità rispetto a prima”. Erica è un bel personaggio, che trasmette serenità e sicurezza, una ragazza che non si è lasciata scoraggiare dalla crisi, ma anzi ha saputo credere in se stessa trasformando la sua passione per la musica e la canzone in un lavoro che le dona molte soddisfazioni. Il video, attraverso una composizione misurata di parole, immagini e musica, ripercorre la storia di questa giovane donna che, oltre ad essere una brava cantautrice, ha scelto di insegnare anche agli altri a scrivere testi di canzoni, aiutandoli a vincere la “paura del foglio bianco” e a liberare, in modo del tutto creativo e spontaneo, pensieri, emozioni e parole.
2° premio LORENZA FRUCI con La Zibaldina Magazine. Una storia di crowfunding
La Zibaldina Magazine è un web-magazine dedicato alla cultura, al costume e soprattutto alle donne. Come femminile intende proporre appunti, notizie e riflessioni per definire la nuova femminilità degli anni 2000 e il suo claim è “Il web magazine delle Wonder Woman del 2000”.La Zibaldina è un esempio del futuro delle nuove editorie. In un momento storico in cui i grandi editori sono in difficoltà, l'equo compenso tarda ad arrivare, l'andamento dell'economia fa ripensare il mercato, il crowfunding si presenta come un'alternativa. Si tratta di un processo di finanziamento che parte dal basso, cioè contando sull'aiuto economico e la generosità della gente.L'ideatrice de La Zibaldina, la giornalista e scrittrice Lorenza Fruci, per reagire alla crisi, sceglie di sperimentare il crowfunding, scoprendo che è un'esperienza prima di tutto umana e molto coinvolgente che le permetterà di ritrovare amicizie, di confermare rapporti di fiducie e stime, di trovare nuovi sostenitori. Il documentario è un video-racconto dell'esperienza di crowfunding narrata da una voce fuori campo, dalla stessa Fruci e attraverso i contributi di alcuni dei sostenitori del suo progetto.
Motivazione attribuzione premio
La giuria ha deciso di assegnare il secondo premio al video “La Zibaldina Magazine. Una storia di crowfunding” di Lorenza Fruci, per l'originalità con la quale ha saputo raccontare la propria esperienza di giornalista fondatrice di un web-magazine femminile. Il video ha un buon ritmo, scorre in modo agile e racchiude molti elementi di ironia che lo rendono piacevole da guardare. Oltre alla tecnica compositiva, sono apprezzabili la volontà e l'indubbio entusiasmo che hanno portato Lorenza Fruci a realizzare il proprio sogno di un progetto editoriale finanziato dal basso.
3° premio MOIRA VOLTERRANI con L'unione fa la forza. Quando le scelte di pochi diventano patrimonio di tanti
Nel documentario si raccontano tre modelli lavorativi che hanno fatto della condivisione e della collettività il proprio baluardo. Tre giovani si raccontano e ci raccontano come siano riusciti ad inventarsi un'innovativa, quanto concreta, opportunità di lavoro e di vita.
Motivazione attribuzione premio
La giuria ha deciso di attribuire il terzo premio al video “L'unione fa la forza. Quando le scelte di pochi diventano patrimonio di tanti” di Moira Volterrani per la coerenza con il tema del bando e per alcuni elementi di originalità che emergono nella narrazione. Moira ha voluto raccontare tre storie diverse, ma accomunate da un elemento fondamentale, quello della condivisione. Un filmato con grande potenzialità, con idee accattivanti, che forse avrebbero meritato di essere approfondite singolarmente.
LE ALTRE PARTECIPANTI ALLA III EDIZIONE - 2013
ALESSANDRA DE LUCA con SENSI COMPLEMENTARI
Francesco, 21 anni, ci guiderà all'interno del suo home studio, illustrandoci il suo lavoro e le sue prospettive future.
ALESSANDRA SPERANZA con LAVORI IN CORSO
Intervista a due ragazze con molte cose da raccontare e, nonostante l'età, con già alle spalle intense esperienze lavorative, che dimostrano come la forza di volontà e la creatività possano riuscire, a volte, a sconfiggere il pessimismo che ci circonda.
ANGELA VALENTINA BRUNO con RICOMINCIO DA ZERO
Nel nostro reportage abbiamo voluto dar voce a chi si è inventato il proprio lavoro per costruirsi un futuro in Irpinia. La nostra scelta è caduta su quattro giovani che vedono la cosiddetta “crisi economica” come un'opportunità per investire e tentare “senza troppe pretese”. Ma è ancor più significativo come tutti e quattro, abbiano saputo riprendere le fila della loro vita dopo profonde crisi personali. E' lo specchio reale della nostra terra, l'Irpinia, dove fare impresa non è mai stato facile e troppo spesso rappresenta l'unica vera opportunità di soddisfazione lavorativa. Le storie hanno un velo di tristezza e di solitudine, semplicemente perchè oggi fare impresa non è sempre un esercizio gioioso, ma bensì un percorso di forti rinunce personali. La solitudine dei nostri protagonisti nel proprio percorso, rappresenta lo sfilacciamento in atto del contesto sociale del nostro territorio. Troppi sono andati via e tanti altri non hanno più luoghi di confronto. Per questo motivo è ancora più significativo il loro percorso, la loro tenacia e la loro voglia.
ANNA VITALIANI con ATELIER MARGHERA
Si tratta di uno speciale dedicato alla capacità di alcuni giovani veneziani di reinventarsi nei luoghi da tempi abbandonati, quelli delle fabbriche dismesse della zona industriale di Porto Marghera. Dove negli anni '70 lavoravano 30mila operai, con contratto in regola e stipendio fisso, oggi lavorano migliaia di giovani, con partita IVA, posto precario e nessun sindacato alle spalle. Marghera dunque che cambia, si trasforma, trova nuova vita ai tempi della crisi economica. Mentre in molti, giornali, opinione pubblica, politici, tentano di dipingere una Marghera ormai decaduta a causa dell'abbandono del distretto industriale della chimica, un gruppo di giovane, grintosi ed entusiasti, sfida i tempi e reinventa il proprio futuro.
ANTONELLA FUNARO con PER ME SI VA
Il video racconta del viaggio iniziato alla fine dei miei studi in cui attraverso nuovi paesaggi e arrivo a capire ciò che desidero fare nel mio futuro: RACCONTARE STORIE.
CLAUDIA VANNI con GIOVANI SENZA FUTURO? “NOI CE LO CREIAMO”
Il miglior modo per predire il futuro è crearselo. Così molti giovani si adoperano giorno dopo giorno per dare forma al proprio lavoro. Il mercato occupazionale è fermo e allora loro provano a dare una scossa con le idee. Sono determinati, capaci e dodati di entusiasmo a tratti incosciente: decidono di investire tempo, energie e le poche risorse a disposizione, per costruirsi una prospettiva professionale.Dal recupero degli antichi mestieri alle nuove frontiere della tecnologia, in giro per l'Italia si scoprono ragazzi che non subiscono il presente ma che piuttosto sfidano il futuro. Alla scoperta della giovane generazione che prova ad andare oltre la crisi: dagli sviluppatori di app ai nuovi imprenditori agricoli che sfruttano energie alternative, dai maggiordomi ai nuovi bottegai del web.
FRANCESCA ESPOSITO con OCCHI NUOVI, NUOVE MANI
La donna crea. Con l'utero, con il fiato, con le mani. Fa figli e allatta, racconta storie e dà rimedi, impasta le uova con farina, unisce acqua e il lievito. Di fronte a una crisi economica, di fronte a una guerra o di fronte alla fame, si è sempre romboccata le maniche. Più che sognatrice, la donna si è dimostrata pratica. E' in grado di reinventarsi, di adattarsi alle situazioni, di mettere i pantaloni e all'occorrenza cambiare scarpe. Nell'origine della Specie Darwin padre della teoria evolutiva, scriveva che non è la specie più intelligente a soppravvivere e nemmeno quella più forte. E' quella più predisposta ai cambiamenti. In questo servizio ho voluto intervistare le ragazze di Paideia, una cooperativa sociale di Milano, che testimoniano una specie predisposta a questi cambiamenti epocali. Paideia è retta da principi e da una disciplina sociale, senza fini di lucro, che promuove l'integrazione sociale e la formazione professionale di sviluppo dell'occupazione. Fra corsi di pralineria, cake design e pasta frolla, cerca di offrire un'alternativa creativa alla crisi. In questa cooperativa si intrecciano storie diverse e il risultato è un ritratto corale di donne agguerrite e creative, di giovani ragazze e immigrate che si inventano un mestiere. Marcel Proust diceva che "la creatività non sta nel trovare nuovi paesaggi, ma nell'avere occhi nuovi". Non solo occhi nuovi, ma anche mani diverse. La creatività e l'intraprendenza di giovani che, grazie a un entusiasta cambio di prospettiva, hanno saputo fronteggiare la crisi del mercato del lavoro e trasformare il vuoto di certezze in scelte concrete. Come impastare, mischiare ingredienti mai assaggiati prima, creare profumi nuovi.
SILVIA GARZIA con LA CASA DELL'AGRIKULTURA
La crisi dei suoli e di conseguenza dell'agricoltura, coincide con la crisi finanziaria e sociale che sta vivendo il mondo e nello specifico la società Italiana. Spinti da questa consapevolezza i ragazzi della casa dell'Agrikultura decidono di concentrare le loro energie e tutta la loro creatività in un progetto che propone il recupero dei suoli, attraverso l'agricoltura naturale e che punta ad una complessiva rigenerazione attraverso la riqualificazione, l'innovazione, la sostenibilità, la valorizzazione del territorio e il coinvolgimento delle persone, credendo nella possibilità di cambiare le regole di un mercato che ha messo in ginocchio diverse generazioni, impoverendo ulteriormente le fasce deboli della società e calpestando sogni e speranze dei giovani.La strada per il cambiamento potrebbe trovarsi proprio in quella sinergia ed in quella consociazione che gli agricoltori naturali immaginano per i loro ortaggi, condividendo idee e competenze, facendo network tra di loro e replicando fattivamente il modello che sta dietro alle loro colture, sino a farlo sfociare in nuove “culture”.